Un lungo viale fiancheggiato da tigli e cipressi, partendo dall’ex villino Sanizi e dalla cappella di famiglia (edificata nel luogo in cui esisteva la piccola chiesa e che ancora oggi custodisce due sargofagi in marmo di Carrara con le spoglie di Mattia e della moglie Dolores Figueroa y Solis) raggiungeva l’ingresso della villa principale, venendo così ad unire i due complessi.
La nuova residenza, dallo stile sobrio, fu progettata per ospitare la famiglia del cantante e, all’occorrenza, gli ospiti. Vantava uno splendido giardino all’italiana con stradine, vasche, fontane, statue e piante ornamentali. Al termine dei lavori la dimora risultava distribuita su tre piani, con ventitré stanze adibite a saloni, soggiorni, salotti, camere, cucine e servizi, al secondo dei quali presentava un ampio terrazzo, coperto da un pergolato in metallo, che offriva una magnifica vista sull’intera valle sottostante. Al piano terra, gli ospiti venivano accolti da un piccolo portico con decorazioni ad affresco in stile pompeiano e da un grande ritratto dell’artista (opere dal celebre pittore reatino Antonino Calcagnadoro), raffigurato nel personaggio di Petronio nell’opera “Quo vadis?” di J. Nougués. Nonostante il passare degli anni e l’esposizione alle intemperie, le pitture sono ancora oggi visibili, così come lo è:
“…quanto è rimasto delle decorazioni che ornavano i corridoi, le pareti, le sovrapporte e i soffitti di tutte le stanze. I fregi floreali dai colori delicati, le rondini e gli amorini volteggianti nell’aria si alternavano a paesaggi, a finte cornici e a ovali, nei quali al loro interno sono effigiati i volti di Dolores, di Mattia e di Giuseppe Verdi. Tutti questi elementi pittorici, realizzati con tinte chiare e trasparenti, ma vivacissime, che trapassavano dal celestino al bianco, dal rosso acceso al giallo, con effetti di luce vivida, di sfumature delicate in un cielo velato da vapori leggeri, caratterizzavano alcune opere di Calcagnadoro che, nel decorare la Villa, si era ispirato alla Domus Aurea di Nerone e alle ville pompeiane…” (BOSCARDINI E., Dolores Figueroa y Solis. La esposa de Mattia Battistini, S. Rufina di Cittaducale 1999, p. 110)
Era però la dépendance, una struttura semplice di forma quadrata, che rappresentava per l’artista un rifugio in cui ritirarsi nei periodi di riposo, il luogo preferito per dedicarsi allo studio e alle conversazioni con le persone più care. Anche alcuni ambienti di questo edificio conservano ancora oggi parte delle decorazioni in stile floreale di Calcagnadoro, qui raffiguranti animali, paesaggi e scorci di campagna.
Dopo la scomparsa dell’artista e al progressivo abbandono, la dimora, insieme al resto del patrimonio di Battistini, passò per legge all’unica erede legittima, la contessa Lavinia Possenti di Terni, moglie del nipote del baritono, Camillo Battistini. Alla morte della contessa nel 1978, la Villa fu ereditata dai fratelli Matilde e Giovanni, e successivamente dai figli Francesco e Maria Possenti Castelli. Furono proprio questi ultimi che, nel gennaio del 1982, vendettero la residenza, insieme al giardino, alla dépendance, ai due edifici rustici a mezzacosta e alla parte boscosa più in alto, che venne ufficialmente acquistata dalla Provincia di Rieti. Con l’elaborazione di un’ipotesi di sistemazione urbanistico-edilizia degli edifici esistenti e dei 55.000 metri quadrati di terreno circostante, si diede finalmente inizio al recupero del complesso, destinandolo a “Parco della Musica” con annesso un teatro all’aperto.
Oggi, dopo essere stato sede delocalizzata del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, il complesso ospita il polo didattico del prestigioso Conservatorio Statale di Musica “G. Briccialdi” di Terni, grazie a una convenzione stipulata a partire dal novembre 2023 con il Comune di Contigliano e la Provincia di Rieti.
Above the buildings, there was a vast wooded area where Battistini organized hunting trips and rides. A long avenue lined with lime trees and cypresses, starting from the former Sanizi cottage and the family chapel (built in the location of a small church, which still houses two sargophagi in Carrara marble with the remains of Mattia and his wife Dolores Figueroa y Solis) reached the entrance of the main villa.
The new residence, with its sober style, was designed to accommodate the singer’s family and, when necessary, guests. It featured a beautiful Italian garden with narrow paths, pools, fountains, statues, and ornamental plants. After restoration, the house was distributed over three floors, with twenty-three rooms used as living rooms, bedrooms, kitchens, and services; the second floor included a large terrace, covered by a metal pergola, offering a magnificent view over the entire valley below. On the ground floor, guests were welcomed by a small portico with fresco decorations in Pompeian style and a large portrait of the artist (works by the famous painter Antonino Calcagnadoro from Rieti), depicted as Petronio in the work “Quo vadis?” by J. Nougués.
Despite the passage of time and exposure to the elements, the paintings remain visible today: “…what remains of the decorations that adorned the corridors, the walls, the overlays, and the ceilings of all the rooms. The floral friezes with delicate colours, swallows, and cupids hovering in the air alternated with landscapes, false frames, and ovals depicting the faces of Dolores, Mattia, and Giuseppe Verdi. All these pictorial elements, made with clear and transparent colours, yet very lively, transitioning from celestine to white, from bright red to yellow, with effects of vivid light and delicate shades in a sky veiled by light vapours, characterized some works of Calcagnadoro who, in decorating the Villa, had been inspired by the Domus Aurea of Nero and the Pompeian villas…” (BOSCARDINI E., Dolores Figueroa y Solis. La esposa de Mattia Battistini, S. Rufina di Cittaducale 1999, p. 110)
However, it was the dependence, a simple square-shaped structure, that represented for the artist a retreat for rest periods, the preferred place for study and conversations with loved ones. Some rooms of this building still retain floral decorations by Calcagnadoro, depicting animals, landscapes, and views of the countryside.
After the artist’s death and the progressive abandonment, the villa, along with the rest of Battistini’s estate, passed by law to the only legitimate heir, Countess Lavinia Possenti of Terni, wife of the baritone’s nephew, Camillo Battistini. When the Countess died in 1978, the Villa was inherited by brothers Matilde and Giovanni, and later by their sons Francesco and Maria Possenti Castelli. It was these last siblings who, in January 1982, sold the residence, along with the garden, the annex, the two rustic buildings on the mezzanine, and the wooded upper part, which was officially purchased by the Province of Rieti. With the development of a proposal for the urban arrangement of the existing buildings and the 55,000 square meters of surrounding land, the recovery of the complex was finally started, assigning it to “Parco della Musica” with an outdoor theatre.
Today, after being the relocated seat of the Conservatory of Music “Santa Cecilia” in Rome, the property houses the educational centre of the prestigious State Conservatory of Music “G. Briccialdi” of Terni, thanks to an agreement signed in November 2023 with the Municipality of Contigliano and the Province of Rieti.
Pagina aggiornata il 23/09/2024