Villa Battistini

La struttura si trova a Collebaccaro di Contigliano (RI), poco distante dall’imbocco della Valle del Canera.

Le origini del grande complesso vanno fatte risalire alla donazione con la quale l’artista ricevette dal padre un villino di campagna della prima metà del sec. XVIII, già appartenuto alla nobile famiglia reatina dei Sanizi. Acquistato dai Battistini nella seconda metà dell’Ottocento, il cosiddetto “Casino” fu oggetto di lavori di ristrutturazione e ampliamento da parte del baritono. Nei primi del Novecento, Mattia Battistini acquistò anche alcuni terreni adiacenti, comprendenti alcune case coloniche, espandendo così la proprietà. Grazie alle consistenti entrate derivanti dalla sua carriera artistica, l’artista potè così realizzare un complesso distribuito su una vasta area, che prese il nome di Villa Battistini e che a lavori ultimati venne a configurarsi costituito da diversi corpi: in basso, a sinistra della strada che sale alla frazione di Collebaccaro, l’ex villino Sanizi con la cappella di famiglia; leggermente più in alto, a destra, racchiuso da un muro di cinta, il nucleo principale rappresentato dalla residenza personale, dall’abitazione del custode con la lavanderia e da una dipendenza; ancora in posizione più elevata due casali rustici, uno adibito a ricovero per cavalli e l’altro destinato allo stalliere. Al di sopra del complesso, si estendeva una vasta area boschiva, dove Battistini era solito organizzare battute di caccia e cavalcate.

Un lungo viale fiancheggiato da tigli e cipressi, partendo dall’ex villino Sanizi e dalla cappella di famiglia (edificata nel luogo in cui esisteva la piccola chiesa e che ancora oggi custodisce due sargofagi in marmo di Carrara con le spoglie di Mattia e della moglie Dolores Figueroa y Solis) raggiungeva l’ingresso della villa principale, venendo così ad unire i due complessi.

La nuova residenza, dallo stile sobrio, fu progettata per ospitare la famiglia del cantante e, all’occorrenza, gli ospiti. Vantava uno splendido giardino all’italiana con stradine, vasche, fontane, statue e piante ornamentali. Al termine dei lavori la dimora risultava distribuita su tre piani, con ventitré stanze adibite a saloni, soggiorni, salotti, camere, cucine e servizi, al secondo dei quali presentava un ampio terrazzo, coperto da un pergolato in metallo, che offriva una magnifica vista sull’intera valle sottostante. Al piano terra, gli ospiti venivano accolti da un piccolo portico con decorazioni ad affresco in stile pompeiano e da un grande ritratto dell’artista (opere dal celebre pittore reatino Antonino Calcagnadoro), raffigurato nel personaggio di Petronio nell’opera “Quo vadis?” di J. Nougués. Nonostante il passare degli anni e l’esposizione alle intemperie, le pitture sono ancora oggi visibili, così come lo è:
“…quanto è rimasto delle decorazioni che ornavano i corridoi, le pareti, le sovrapporte e i soffitti di tutte le stanze. I fregi floreali dai colori delicati, le rondini e gli amorini volteggianti nell’aria si alternavano a paesaggi, a finte cornici e a ovali, nei quali al loro interno sono effigiati i volti di Dolores, di Mattia e di Giuseppe Verdi. Tutti questi elementi pittorici, realizzati con tinte chiare e trasparenti, ma vivacissime, che trapassavano dal celestino al bianco, dal rosso acceso al giallo, con effetti di luce vivida, di sfumature delicate in un cielo velato da vapori leggeri, caratterizzavano alcune opere di Calcagnadoro che, nel decorare la Villa, si era ispirato alla Domus Aurea di Nerone e alle ville pompeiane…” (BOSCARDINI E., Dolores Figueroa y Solis. La esposa de Mattia Battistini, S. Rufina di Cittaducale 1999, p. 110)

Era però la dépendance, una struttura semplice di forma quadrata, che rappresentava per l’artista un rifugio in cui ritirarsi nei periodi di riposo, il luogo preferito per dedicarsi allo studio e alle conversazioni con le persone più care. Anche alcuni ambienti di questo edificio conservano ancora oggi parte delle decorazioni in stile floreale di Calcagnadoro, qui raffiguranti animali, paesaggi e scorci di campagna.

Dopo la scomparsa dell’artista e al progressivo abbandono, la dimora, insieme al resto del patrimonio di Battistini, passò per legge all’unica erede legittima, la contessa Lavinia Possenti di Terni, moglie del nipote del baritono, Camillo Battistini. Alla morte della contessa nel 1978, la Villa fu ereditata dai fratelli Matilde e Giovanni, e successivamente dai figli Francesco e Maria Possenti Castelli. Furono proprio questi ultimi che, nel gennaio del 1982, vendettero la residenza, insieme al giardino, alla dépendance, ai due edifici rustici a mezzacosta e alla parte boscosa più in alto, che venne ufficialmente acquistata dalla Provincia di Rieti. Con l’elaborazione di un’ipotesi di sistemazione urbanistico-edilizia degli edifici esistenti e dei 55.000 metri quadrati di terreno circostante, si diede finalmente inizio al recupero del complesso, destinandolo a “Parco della Musica” con annesso un teatro all’aperto.

Oggi, dopo essere stato sede delocalizzata del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, il complesso ospita il polo didattico del prestigioso Conservatorio Statale di Musica “G. Briccialdi” di Terni, grazie a una convenzione stipulata a partire dal novembre 2023 con il Comune di Contigliano e la Provincia di Rieti.


Foto 7 - Villa Battistini: facciata laterale della villa con il portichetto che affaccia sul giardino all’italiana
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The property is located in Collebaccaro, a small hamlet in the Municipality of Contigliano, not far from the entrance of the Canera Valley. The origins of the large property can be traced back to the donation of a country cottage the artist received from his father in the first half of the 18th century, which already belonged to the noble Sanizi family. Purchased by the Battistini family in the second half of the 19th century, the so-called “Casino” underwent renovation and expansion by the baritone. In the early 20th century, Mattia Battistini also bought some adjacent land, including some farmhouses, thus expanding the property. Thanks to the revenues from his artistic career, the artist was able to create a complex distributed over a large area, which took the name of Villa Battistini. Upon completion, it comprised several structures: on the left of the road leading to the hamlet of Collebaccaro, the former Sanizi cottage with the family chapel; slightly higher, on the right, enclosed by a wall, the main nucleus represented by the family residence, the caretaker’s house with the laundry, and an annex; further up, two rustic houses, one used as a shelter for horses and the other for the stableman.

Above the buildings, there was a vast wooded area where Battistini organized hunting trips and rides. A long avenue lined with lime trees and cypresses, starting from the former Sanizi cottage and the family chapel (built in the location of a small church, which still houses two sargophagi in Carrara marble with the remains of Mattia and his wife Dolores Figueroa y Solis) reached the entrance of the main villa.

The new residence, with its sober style, was designed to accommodate the singer’s family and, when necessary, guests. It featured a beautiful Italian garden with narrow paths, pools, fountains, statues, and ornamental plants. After restoration, the house was distributed over three floors, with twenty-three rooms used as living rooms, bedrooms, kitchens, and services; the second floor included a large terrace, covered by a metal pergola, offering a magnificent view over the entire valley below. On the ground floor, guests were welcomed by a small portico with fresco decorations in Pompeian style and a large portrait of the artist (works by the famous painter Antonino Calcagnadoro from Rieti), depicted as Petronio in the work “Quo vadis?” by J. Nougués.

Despite the passage of time and exposure to the elements, the paintings remain visible today: “…what remains of the decorations that adorned the corridors, the walls, the overlays, and the ceilings of all the rooms. The floral friezes with delicate colours, swallows, and cupids hovering in the air alternated with landscapes, false frames, and ovals depicting the faces of Dolores, Mattia, and Giuseppe Verdi. All these pictorial elements, made with clear and transparent colours, yet very lively, transitioning from celestine to white, from bright red to yellow, with effects of vivid light and delicate shades in a sky veiled by light vapours, characterized some works of Calcagnadoro who, in decorating the Villa, had been inspired by the Domus Aurea of Nero and the Pompeian villas…” (BOSCARDINI E., Dolores Figueroa y Solis. La esposa de Mattia Battistini, S. Rufina di Cittaducale 1999, p. 110)

However, it was the dependence, a simple square-shaped structure, that represented for the artist a retreat for rest periods, the preferred place for study and conversations with loved ones. Some rooms of this building still retain floral decorations by Calcagnadoro, depicting animals, landscapes, and views of the countryside.

After the artist’s death and the progressive abandonment, the villa, along with the rest of Battistini’s estate, passed by law to the only legitimate heir, Countess Lavinia Possenti of Terni, wife of the baritone’s nephew, Camillo Battistini. When the Countess died in 1978, the Villa was inherited by brothers Matilde and Giovanni, and later by their sons Francesco and Maria Possenti Castelli. It was these last siblings who, in January 1982, sold the residence, along with the garden, the annex, the two rustic buildings on the mezzanine, and the wooded upper part, which was officially purchased by the Province of Rieti. With the development of a proposal for the urban arrangement of the existing buildings and the 55,000 square meters of surrounding land, the recovery of the complex was finally started, assigning it to “Parco della Musica” with an outdoor theatre.

Today, after being the relocated seat of the Conservatory of Music “Santa Cecilia” in Rome, the property houses the educational centre of the prestigious State Conservatory of Music “G. Briccialdi” of Terni, thanks to an agreement signed in November 2023 with the Municipality of Contigliano and the Province of Rieti.


Photo 13 - Detail of the decoration of the portico by A. Calcagnadoro in the back wall, with the baritone portrayed in the character of "Petronio" in the work "Quo vadis?" by J. Nougués
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Pagina aggiornata il 23/09/2024

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